L’istituto Storico Lucchese “Versilia Historica” organizza un ciclo di conferenze sulla storia versiliese.
Il primo incontro si terrà sabato 24 Ottobre alle 16.30, nella Sala “Rodolfo Cope di Valromita” del Palazzo Pellegrini di Querceta.
Conferenza sul mecenate Vegni
GRAZIANO TREMÒRI-GIANFRANCO SANTICCIOLI
ANGELO VEGNI: Ingegnere e filantropo nella Versilia dell’800
Angelo Vegni (Pari, Siena, 1811–Firenze, 1883) discendente di un’antica famiglia senese, studiò dapprima Scienze Fisico-Naturali all’Università di Siena e successivamente Ingegneria metallurgica presso l’École Centrale des Art et Manufactures di Parigi laureandosi nel 1837. Di questa Scuola rimarrà così entusiasta al punto di finanziare a sue spese la frequenza di bravi giovani toscani, particolarmente promettenti, fra i quali quel Vannuccio Vannuccini, che diventerà il suo esecutore testamentario. Fra il 1838 e il 1839 fu incaricato dal Granduca di Toscana di compiere un “viaggio metallurgico” in diversi Stati europei (Francia, Belgio, Germania, Inghilterra…). Al suo ritorno riorganizzò tutti gli appunti presi in una pubblicazione dal titolo “Osservazioni sullo stato presente della fabbricazione del ferro prodotto con il carbone di legna” che gli valse, a soli 29 anni, la nomina di Socio corrispondente della prestigiosa dell’Accademia dei Georgofili. Negli anni giovanili il Vegni promosse fortemente l’industrializzazione nel Granducato di Toscana non solo come ingegnere minerario (dal 1842 al 1855 diresse le miniere e fonderie di galena argentifera nel complesso metallurgico del Bottino, nei pressi di Seravezza), ma anche come inventore (suo è il brevetto del cavo metallico e della macchina per produrlo) e come industriale (fondò nel 1864 le Officine Galileo di Firenze). Attento ai problemi finanziari e organizzativi fu promotore di importanti Istituti di credito (come la Banca Toscana di Credito nel 1860) e della Società Generale di Imprese Industriali (la moderna Confindustria). Nel 1863 gli venne conferita la cattedra di metallurgia nell’Istituto di Studi superiori e di perfezionamento di Firenze, il nucleo della futura università. Negli anni della maturità il Vegni partecipò attivamente alla vita politica nel gruppo dei moderati Toscani e fece altresì parte del gruppo degli uomini colti (Viesseux, Gino Capponi, Lambruschini, Ricasoli Ridolfi, ….), che traghettarono la Toscana Granducale verso l’Unità d’Italia. Angelo Vegni fu sicuramente una delle migliori espressioni della filantropia ottocentesca. Diverse le testimonianze di generosità: si pensi ad es. al giovane pittore leviglianese Filadelfo Simi i cui ritratti impressionarono favorevolmente il Vegni al punto che gli propose un corso quadriennale gratuito di perfezionamento a Parigi presso la Scuola di Cabanel e Gérôme. Il gesto più eclatante fu sicuramente quello di lasciare, con testamento olografo del 1882, il suo immenso patrimonio per la fondazione di un Istituto Agrario (“Il Figlio che non morirà mai…”) che portasse il suo nome e che avesse sede nelle sua tenuta delle Capezzine in Valdichiana. Presso questo Istituto, che aprì i battenti nel 1886 come corso triennale di Scuola pratica nell’azienda agraria, hanno studiato e si sono formati migliaia di giovani provenienti da tutta Italia.
Details:
http://www.versiliahistorica.org/





