Chiusa tra il Mar Tirreno e la catena delle Alpi Apuane, all'estremità settentrionale della Toscana, la Versilia sintetizza il binomio natura e cultura. Una lingua di costa lineare che si estende per una ventina di chilometri, racchiudendo le colline coltivate ad ulivo e vite, l'area lacustre di Massaciuccoli, le cime delle Apuane, e la presenza di siti archeologici, pievi romaniche, borghi medievali, fortezze e castelli, testimoniano la lunga storia di questo territorio abitato fin dal Neolitico. In estate si danno appuntamento scrittori, artisti, uomini di spettacolo ed un gran numero di appassionati del patrimonio culturale. In inverno manifestazioni culturali letterarie e cinematografiche richiamano qui specialisti e curiosi. Straordinario territorio in cui sono disseminate fortezze, borghi e torri costiere, testimonianze di un passato che disegnò storicamente le principali città: Forte dei Marmi, Pietrasanta e Viareggio sulla linea di costa, Massarosa nei pressi del lago di Massaciuccoli, Camaiore sulle colline, Stazzema e Seravezza nell'alta Versilia, ed infine i comuni a cui fanno da corollario una serie di centri minori che possono vantare bellezze naturali straordinarie e una storia ricca di avvenimenti.
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La storia versiliese ha radici molto lontane nel passato, dal periodo preistorico con la storia dei Liguri-Apuani e i loro scontri con i sopraggiunti Romani, alle invasioni barbariche, al Medioevo con i feudi dei cattani o capitanei, signori della Versilia, alla politica della famiglia fiorentina dei Medici, e poi di quella dei Lorena. Le vicende che hanno interessato la fascia costiera, quella collinare e le montagne sono legate a diversi fattori, prima fra tutti dalla salubrità dei luoghi scelti dagli abitanti e la loro difendibilità, poi dalla presenza di vie di comunicazione, dagli interessi economici e commerciali che hanno dato un particolare assetto al territorio.
Con i Romani si ebbe una importante riforma agraria e la centuriazione di tutto il territorio compreso tra i fiumi Arno e Magra. Realizzarono due importanti arterie di comunicazione, la Via Aurelia e poi la Aemilia Scauri, prolungamento della prima verso nord, da Pisa. Il territorio cambiò ancora una volta il suo aspetto con la discesa di popolazioni barbariche come i Longobardi, che costruirono le prime fortificazioni sulle alture collinari. Furono i Longobardi a disegnare un'altra importantissima via di comunicazione, la Francigena o Romea. Nell'età di mezzo la diffusa frammentazione politica favorì anche in Versilia il formarsi di piccole comunità in mano a vassalli: i cattani versilienses. Benché moltissimi siano andati distrutti nelle contese territoriali a cavallo dei secoli XII-XIII, si conservano ancor oggi preziose testimonianze di questi siti fortificati. Il governo lucchese sconfisse i feudatari versiliesi per ottenere lo sbocco costiero. Nuove importanti opere per lo sviluppo della Versilia furono durante il governo dei Lorena che eseguirono ulteriori opere di bonifica e di rimboschimento della fascia costiera oltre che di potenziamento delle attività estrattive. E' questo settore che diede grande impulso allo sviluppo economico della Versilia nell'800. Alla metà del secolo la Versilia entrò a far parte del Granducato di Toscana e più tardi del Regno d'Italia.
Il territorio della Versilia poiché vario nei suoi aspetti morfologici ha dato origine a una presenza di siti fortificati che si differenziano nei loro aspetti tipologici e funzionali. Accanto alle torri costiere, sono presenti rocche e castelli. Da inserire nel primo gruppo oltre la Torre Matilde di Viareggio, il forte di Motrone e quello di Forte dei Marmi; l'importante rocca di Sala e la rocchetta fiorentina, entrambe a Pietrasanta, e la cinquecentesca torre del Salto della Cervia, che seppure inserita tra le torri costiere, non ne presenterebbe tuttavia le caratteristiche, essendo distante dalla costa oltre 3 km. Nelle colline sono invece presenti molti castelli che circondano i comuni di Camaiore e Massarosa. Se le torri costiere medievali erano essenzialmente torri di avvistamento con lo scopo di segnalare alle altri torri le incursioni piratesche, i fortini settecenteschi che le sostituirono, unirono al servizio di vigilanza, quello doganale e sanitario. Tipico esempio è il settecentesco fortino di Forte dei Marmi. Sulle colline, i castelli rappresentano costruzioni più complesse che dovevano sintetizzare la funzione di difesa con quella di abitazione. Analizzando la carta della distribuzione dei castelli, si nota che questi sono costruiti ad altitudini mai superiori a 400 metri. Fino a questa altitudine, infatti, si coltivava vite ed ulivo, essenziali per la popolazione, mentre alle quote superiori il bosco forniva il legname e la montagna, le sorgenti d'acqua. Erano dunque piccole comunità autosufficienti che si raggruppavano entro le mura del castello per sfuggire agli attacchi del nemico. Ne sono validi esempi i villaggi fortificati distribuiti nel territorio di Camaiore.
Tra i fattori che hanno contribuito allo sviluppo del territorio versiliese, c'è sicuramente la presenza di strade costiere e collinari che mettevano in comunicazione l'una con l'altra le torri costiere e univano la piana versiliese a quella lucchese, nell'entroterra. I Romani raggiunsero questa parte della Toscana dal III secolo a.C., combattendo con le popolazioni nomadi qui stanziate per garantirsi il controllo del litorale e per la conquista della Spagna e della Gallia. Quando i Romani conquistarono il territorio versiliese, e più precisamente quello compreso tra i fiumi Arno e Magra, questo divenne una posizione di confine tra le colonie di Pisa, alleata con Roma, e quella di Luni. Le strade divennero dunque indispensabili per i commerci, e per il transito di eserciti e compagnie di ventura che scendevano dal nord Europa. Per difenderle sorsero siti fortificati sulla costa e sulle alture dell'entroterra. Oltre l'Aemilia Scauri, realizzata nel I secolo a.C che partiva dall'Aurelia a Pisa e proseguiva nell'entroterra fino alla Versilia, un'altra importante via di comunicazione fu segnata a partire dal VII secolo: la Francigena o Romea che da Camaiore raggiungeva Lucca, mettendo in comunicazione il nord Europa con Roma. Nel corso dei secoli, e fino al rinascimento, Lucca, Pisa, Genova e anche Firenze si sono contese questo tratto costiero. La parte montuosa della Versilia era la colonia lucensis, appartenente a Lucca, mentre la costa ager pisanus apparteneva a Pisa. Un'altra arteria viaria d'epoca moderna, è quella che ha determinato lo sviluppo di un ridotto Magazzino dei marmi sul litorale versiliese in un grande centro: Forte dei Marmi. La sua nascita è dovuta al potenziamento dell'estrazione del marmo a partire dal secolo XVI sotto il governo dei Medici. Un volta stabilito che il porto di Motrone era troppo distante, fu costruita da Querceta una via che arrivava alla costa, più efficace via per il trasporto del marmo.





