Paesaggi toscani e lombardi del Novecento ancora tutti da scoprire, intrisi di poesia, luce, colore, queste le opere di Umberto Vittorini, artista nato a Barga scomparso trentasette anni fa. In seguito alla mostra che la Fondazione dedicò al pittore borghigiano l'estate scorsa, l'interesse intorno alla sua figura ed alla sua produzione è aumentato, ed ha portato all'individuazione e alla riscoperta di altre 15 acqueforti: un evento molto rilevante per il settore
Nella conferenza dedicata aUmberto Vittotrini, Pier Giuliano Cecchi dell’Istituto Storico Lucchese sezione di Barga, parla della vita dell’artista e del suo rapporto con la città natale; a seguire,l'intervento del collezionista ed esperto dell'opera di Vittorini, Cristian Tognarelli, racconta la ricerca corredandola, per la prima volta in assoluto, da immagini di tutte le 30 opere relative alla produzione calcografica.
Vittorini trasse ispirazione dal particolare clima culturale della Valle del Serchio e, dopo l'iniziale attenzione verso la pittura macchiaiola e la sintesi cezanniana, raggiunse una personale cifra pittorica. La mostra si inserisce nel filone di studi, approfondimenti ed esposizioni che la Fondazione Ricci dedica da anni i grandi nomi legati alla Valle del Serchio (tra questi G. Pascoli, A. Magri, G.B. Santini, A. Balduini) che abbiano lasciato un segno nella memoria e nella storia del territorio.
30 ACQUEFORTI D'AUTORE – La riscoperta dell’arte incisoria di Umberto Vittorini
Barga, fondazione Ricci, Via Roma, 20
1 luglio 2017
ingresso gratuito





