Ironia e sguardo disincantato sulla società sono il fil rouge dell’esposizione “Anthony Moman. Oh my God!”, a cura di Maurizio Vanni, che venerdì 15 luglio 2011 apre i battenti nel Lu.C.C.A. Lounge e Underground. L’artista inglese, che sarà presente per l’inaugurazione ufficiale giovedì 21 luglio 2011 alle ore 18,30, si è misurato sul tema dell’umorismo attraverso 26 opere, tra cui una scultura.
Figure con abiti ecclesiastici sono fatte muovere, attraverso un sottile uso dell’ironia, in contesti atipici e non convenzionali che fanno riflettere lo spettatore: “l’ironia – dice Moman – perfeziona e completa il mio linguaggio espressivo perché aiuta a riflettere e fa pensare. Con l’ironia posso esprimere messaggi ed emozioni con la certezza di avere un riscontro assolutamente soggettivo dalle persone che partecipano i miei lavori. L’ironia permette, attraverso l’utilizzo di allegorie, metafore e composizioni al limite del grottesco, grande libertà espressiva e un importante coinvolgimento emotivo e cerebrale”.
“L’artista inglese – scrive Maurizio Vanni – palesa una sorta di ironia esistenziale che rivela una precisa volontà di prendere le distanze dal consueto e dal convenzionale per concepire un confine tra sé e il mondo. Ne scaturiscono lavori dove, per mezzo di una grande libertà espressiva, improbabili pretuncoli inforcano fiammanti Harley-Davidson, oppure devono difendersi dalle tentazioni demoniache e dal peccato che si manifesta sottoforma di mostruosità e, soprattutto, riflettono, meditano e si trasformano in supereroi della nostra contemporaneità”.
Ecco allora che per mezzo di metafore di vita e di scherzose allusioni fanno la loro comparsa una serie di personaggi in abito talare, ognuno con la propria storia, verosimile o meno, da raccontare. “Un prete – conclude Vanni – urla il proprio furore agonistico militando nella squadra di Dio, un altro dorme su un materasso di dollari sognando la buona azione che potrà fare con quel denaro; un altro ancora conduce, in vespa, una sorella a pregare in un vecchio e suggestivo monastero in collina. Oppure no? Il senso dell’umorismo, esaltato da racconti pittorici e da composizioni dove l’utilizzo della luce, del segno e del colore non è certo lasciato al caso, permette all’artista di penetrare la tangibilità delle cose e degli uomini fino alla loro più intima e inconfessabile essenza, mostrandone i limiti, confini e aspetti inediti”.
Note biografiche
Anthony Moman è nato il 3 giugno 1966 a Londra. Fin da piccolo non si è mai separato dal suo blocco da disegno. Si è diplomato in Arte e Design al St. Albans College. Suo padre (un medico di famiglia) lo ha incoraggiato a intraprendere altre carriere: Moman è stato un pubblicitario, un agente immobiliare e un operatore del mercato finanziario.
Alla fine è tornato al suo unico vero amore realizzando una serie di sculture in bronzo e alluminio battuto e poi dipingendo ad olio. Con la sua giovane famiglia si trasferisce da Londra a Lucca nel 2004. La casa in cui vive è una villa del XII sec., dove Dante ha risieduto dal 1311 al 1313, e il suo studio è l’antica cappella di famiglia. In questi ultimi anni Anthony ha venduto la sua arte col passaparola a collezionisti privati e aziendali.
Un incontro fortuito con lo scultore americano Harry Jackson nella sua casa di Pietrasanta nel 2009 lo ha spinto a fare un salto nel buio. L’incoraggiamento molto vigoroso di Harry Jackson e l’incontro casuale con Maurizio Vanni si sono concretizzati nella sua prima mostra presso il museo Lu.C.C.A. Purtroppo Anthony non ha potuto dimostrare a Jackson quanto profondamente è stato influenzato dal loro incontro, in quanto Harry Jackson è deceduto il 25 aprile 2011.
Details:
Tel. +39 0583 571712 – Fax +39 0583 950499 – info@luccamuseum.com
Lu.C.C.A Museum
15 luglio – 28 agosto
orari: da martedì a domenica 10-20; venerdì 10-24
ingresso libero





