Non si sa come
di Luigi Pirandello
Regia Federico Tiezzi
Drammaturgia Sandro Lombardi e Fabrizio Sinisi
Preparazione vocale Francesca Della Monica
Scene Pierpaolo Bisleri
Costumi Giovanna Buzzi
Luci Gianni Pollini
Con Sandro Lombardi, Pia Lanciotti, Francesco Colella, Elena Ghiaurov, Marco Brinzi
Compagnia Lombardi Tiezzi
Con Non si sa come, dopo l’allestimento di Un amore di Swann dal romanzo di Marcel Proust, Federico Tiezzi è all’opera su un ideale “secondo tempo” di una riflessione scenica sull’ebbrezza e tortura dell’amore. Al centro del dramma vi è il rovello di Romeo Daddi, che, dopo aver ceduto un momento alla passione per Ginevra, moglie dell’amico Giorgio, si rende conto di quanto sia facile commettere un atto che forse può rivelarsi una colpa, senza averne responsabilità, perché il fatto è accaduto non si sa come, fuori della coscienza di chi lo ha compiuto. A tormentare Romeo è tutto quello che, non si sa come, ci conduce a compiere le nostre azioni delittuose. Preso dall’irrefrenabile desiderio di scoprire negli altri questi delitti, magari ammantati d’amore, Romeo dà inizio a una specie di seduta freudiana di gruppo. Straordinariamente moderno nell’incrociare i temi della coscienza e dell’inconscio, della realtà, del sogno e dell’oblìo, il dramma gioca con le forze più oscure dell’uomo e come una sonda si immerge nei labirinti segreti del cuore e della psiche. Al centro c’è lo sforzo per la comprensione del mondo, dei propri istinti, legati alla presenza dell’altro, della donna, al mistero delle relazioni interpersonali. La modernità dell’impianto tematico trova una perfetta corrispondenza nella spericolata modernità del linguaggio, franto e totalmente asintattico, dissonante, aperto, teso a cogliere e a riprodurre tutta la frammentarietà del parlato, e, consequenzialmente, della realtà umana.
In scena venerdì 14 e sabato 15 febbraio ore 21.00;
domenica 16 febbraio ore 16.30
Details:
Stagione Teatrale 2013-2014
Ottobre 2013
La scena: ven 11, sab 12 – ore 21.00 / dom 13 – ore 16.30
Novembre 2013
Iliade: ven 8, sab 9 – ore 21.00 / dom 10 – ore 16.30
Les Ballets Trockadero de Monte Carlo: dom 17 – ore 21.00
Carmen: sab 23 ore 20.30 / dom24 ore 16.00
Penso che un sogno così: ven 29, sab 30 – ore 21.00 / dom 1 – ore 16.30
Dicembre 2013
Il ritorno a casa: ven 6, sab 7 – ore 21.00 / dom 8 – ore 16.30
Falstaff: ven 13 ore 20.30 / dom 15 ore 16.00
Royal Mongolian Ballet Vento d’Oriente: sab 21 – ore 21.00
Gennaio 2014
Due di noi: ven 10, sab 11 – ore 21.00 / dom 12 – ore 16.30
Ailey ® II; gio 23 – ore 21.00
Zio Vanja: ven 24, sab 25 – ore 21.00 / dom 26 – ore 16.30
Febbraio 2014
Il Matrimonio Segreto: ven 7 ore 20.30 / dom 9 ore 16.00
Non si sa come:ven 14, sab 15 – ore 21.00 / dom 16 – ore 16.30
Les Contes D’Hoffmann: sab 22 ore 20.30 / dom 23 ore 16.00
Compagnia Virgilio Sieni: mar 25 – ore 21.00
Marzo 2014
La Torre d’avorio: mar 4, mer 5, gio 6 – ore 21.00
in macchina . parcheggiare fuori porta San Pietro e , oltrepassata la Porta, proseguire in via S. Girolamo fino alla piazza del Giglio.
Bus -navetta dal parcheggio a pagamento in Viale Carducci.
Dalla stazione FS percorrere Viale regina Margherita fino a Porta San Pietro, quindi, oltrepassata la Porta, proseguire in via S. Girolamo fino alla piazza del Giglio.
Centralino: Tel. 0583/46531
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Azienda Teatro del Giglio
Il Teatro del Giglio ha una storia prestigiosa. Lucca, città-stato autonoma fino al periodo napoleonico, è sempre stata un centro dalla cultura vivace: già nel XVII secolo erano attive due sale teatrali pubbliche, che però non erano sufficienti a soddisfare le esigenze degli abitanti. Nel 1675 fu inaugurato il Teatro Pubblico, dopo che una Commissione di cittadini aveva studiato la possibilità di riadattare a tale fine l’antico convento dei Gesuati. L’edificio fu distrutto da un incendio nel 1688, e fu ricostruito quattro anni dopo, secondo il progetto originale di Francesco Buonamici. Caduta la repubblica nel 1799, per il Teatro cominciò un periodo di decadenza che durò fino al 1817, quando cominciarono i lavori di costruzione del nuovo edificio su progetto di Giovanni Lazzarini. Il nuovo Teatro, per cui la sovrana di Lucca Maria Luisa di Borbone scelse il nome di “Teatro del Giglio”, fu inaugurato nel 1819.
Da allora il Teatro del Giglio è sempre stato uno dei palcoscenici più importanti del panorama nazionale. Nel 1985 gli è stata riconosciuta la qualifica di “Teatro di Tradizione”, un titolo che lo accomuna a pochi altri grandi teatri storici italiani.





