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Il Volto Santo: tra realtà e leggenda

Il Volto Santo è un crocifisso ligneo custodito nel tempietto rinascimentale del Civitali della Cattedrale di San Martino a Lucca. Recenti indagini attribuiscono l’opera agli ultimi decenni dell’VIII e l’inizio del IX secolo. La statua rappresenta Cristo in posizione eretta e con la testa leggermente reclinata. Gli occhi sono aperti e, per questo, riprende il soggetto iconografico del Christus triumphans. Il corpo è coperto da una lunga tunica che lascia intravedere solamente mani e piedi. In occasione della processione la statua viene abbellita con alcuni elementi, compresi dei gioielli, realizzati da manifatture posteriori all’origine dell’opera.

La storia del Volto Santo è avvolta da mistero e misticismo: si tratta di una delle reliquie più antiche e venerate nel corso del Medioevo, fatto che rese la Cattedrale di San Martino una tappa praticamente obbligatoria per chiunque attraversasse la via Francigena.

Secondo la leggenda narrata dal diacono Leboino (o Leboinio), il crocifisso fu scolpito da Nicodemo con legno di noce, in quanto credeva che avrebbe trasmesso meglio le vere sembianze di Cristo. Si dice che la Grazia Divina stessa ultimò il lavoro realizzando il viso stesso di Gesù. Il Volto Santo fu poi nascosto fino all’VIII secolo, quando al vescovo Gualfredo fu rivelato in sogno il luogo dove la statua era stata situata. Il crocifisso fu imbarcato per Luni e, sempre secondo la leggenda, né i pirati né i lunesi riuscirono ad avvicinarvisi. Una notte, il vescovo di Lucca Giovanni I ebbe una visione angelica che gli annunciò che doveva recarsi a Luni, in quanto solo a lui la barca della reliquia si sarebbe concessa.

Nel 782 il Volto Santo fu quindi trasportato a Lucca e posto nella Chiesa di San Frediano, prima di sparire per poi essere ritrovato negli orti nei pressi del Duomo (coincidenza interpretata come un vero e proprio miracolo). In ultima istanza venne spostato in San Martino, dove tutt’oggi è custodito.

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