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Amor sacro e amor profano

Giacomo Puccini era un amante appassionato, tanto da definirsi egli stesso “un potente cacciatore di uccelli selvatici, libretti d’opera e belle donne”.

 

Nel corso della sua vita, il maestro si legò sentimentalmente a Elvira Bonturi (di cui era stato in precedenza amante), ma sono note anche le relazioni avute nel frattempo con altre donne. Uno dei casi più celebri è quello per Corinna, anagramma del nome di una giovane donna dall’identità misteriosa.


Questo carattere impetuoso e passionale di Puccini si riversava anche nei suoi componimenti. Non è raro, infatti, trovare riferimenti personali nelle sue opere: un esempio è dato dalla sua “Edgar”. Composta tra il 1885 e il 1889, essa è ambientata nelle Fiandre e vede come protagonista il giovane Edgar diviso fra l’amore e l’affetto che prova per la dolce Fidelia e la passione nata improvvisamente per la provocante zingara Tigrana; in altre parole, Edgar è diviso tra conservare il legame con l’amore “sacro” di Fidelia o abbandonarlo per abbracciare l’amore più profano di Tigrana. In quest'opera nessun dettaglio è lasciato al caso a partire dai nomi delle due donne, connotati da un preciso significato. 
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