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Villa Martinelli oggi Caprotti

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Informazioni

Comprensorio: Piana di Lucca
Datazione edificio: ampliamento fine secolo XIX
Frazione / Località: Lucca
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L'edificio è uno dei più grandi esempi di villa suburbana, elevata su quattro piani con una facciata impostata secondo i canoni dell'architettura tradizionale ottocentesca di matrice fiorentina.
La facciata principale e quelle laterali si presentano per tutto il piano terra con uno spesso bugnato rustico che si ingrossa ulteriormente nei lati. Un doppio marcapiano lo corona in alto, dove le facciate sono scandite sui due piani nobili da finestre con due ordini di timpani e sull'ultimo piano da mezze finestre.
Il portone principale, che si apre sul fronte strada, è sormontato da un terrazzo, con balaustra in colonnini ionici di marmo, poggiante su mensole in foggia di figure femminili.
Negli spigoli dell'edificio sono massicce fasce angolari con bugne a forte risalto plastico che incorniciano le specchiature intonacate sormontate da cornicione e sottogronda in legno a cassettoni decorati.
Sul retro al palazzo è appoggiato un corpo di mattoni faccia a vista alto tre piani di ispirazione classica, con archi a tutto sesto e colonne in cotto, che sono aperti al piano terra in un loggiato e che nei piani superiori è scandito da lesene con capitelli e alleggerito da finestre ad arco. Questo corpo si conclude con una grande terrazza sulla quale negli anni Quaranta sono stati edificati due piccole appendici.
La villa, oggi fortemente ridimensionata nel suo giardino a causa della costruzione della via Paganini, conserva però ancora una buona porzione di parco, che si apre sul viale Puccini mediante due cancelli sorretti da pilastri e da colonne in pietra, queste ultime sormontate da grandi busti in marmo di Carrara raffiguranti il re Vittorio Emanuele II, la regina Margherita, Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci. Un terzo cancello di più modeste dimensioni, al centro dei due, è sorretto da colonne in ghisa sormontate da aquile ad ali spiegate e al centro del timpano reca il monogramma del committente Lorenzo Martinelli.
Davanti al palazzo due fontane in marmo di Carrara a forma di calice incorniciano il portone d'ingresso.
Nel giardino, oltre alle costruzioni rurali e agli annessi agricoli, sono la casetta del giardiniere e la rimessa, sulla quale era un belvedere coperto da pergolato, che si raggiungeva dal giardino mediante una scala a chiocciola in ghisa oggi scomparsa.
Attorno al palazzo è un sistema di viali con siepi e muri su cui si alzano colonne in mattoni faccia a vista che sostenevano un pergolato, che circondava l'intero palazzo e proseguiva lungo i muri di confine della proprietà che misurava un ettaro.
La pianta dell'edificio è assai regolare e si disegna come un quadrato diviso dall'atrio che attraversa tutto il fabbricato da nord a sud e sul quale si aprono le scale principali. All'interno si conservano solo poche decorazioni a tempera e a stucco. La più significativa è quella del soffitto della biblioteca a piano terra che rappresenta Apollo e le Muse.
L'edificio è una residenza privata e non è visitabile all'interno.
Via Paganini, Lucca
Questa villa è assai significativa per il quartiere di Sant'Anna, di cui è un punto di riferimento fondamentale da oltre un secolo.
Lorenzo Martinelli, banchiere, aveva un ufficio cambiavalute in città in palazzo Arnolfini, di cui possedeva il piano terra.
È interessante ricordare che il Martinelli emigrò negli Stati Uniti, dove riuscì in pochi anni a fare fortuna e dove aveva uno zio, il cardinale Sebastiano Martinelli, che vi ricopriva l'incarico di Nunzio Apostolico. Al suo rientro a Lucca Lorenzo Martinelli acquistò, attorno agli anni Ottanta dell' Ottocento, una casa e dei terreni da alcuni parenti e la trasformò in una villa. In ricordo perpetuo della sua avventura americana pose i busti sulle colonne delle cancellate.
Dapprima la facciata principale dell'edificio era rivolta verso il giardino, aveva una scala a doppia rampa sino al primo piano e le due fontane, oggi visibili sul davanti, stavano sull'emiciclo alla base di questa. Poi, sul finire del secolo, il Martinelli incaricò l'Ing. Frediani di alzare il palazzo di un piano e di ampliarlo sul dietro con il loggiato in mattoni a vista, trasformando così il prospetto su viale Puccini in facciata principale e ricavando degli alloggi da dare a pigione.
Attorno al 1910 venne realizzata nel giardino la rimessa per le carrozze. Questa però fu progettata dal genero del Martinelli, l'Ing. Arturo Caprotti, che edificò un piccolo padiglione in mattoni faccia a vista, che riprendeva i modi dell'ampliamento del palazzo ma con un linguaggio più moderno, sopra al quale un pergolato fungeva da tetto a un belvedere sul giardino e sulla campagna circostante, all'epoca ancora intatta.
Attorno agli anni Quaranta del Novecento furono costruite le due piccole appendici sulla terrazza al terzo piano, consentendo di realizzare così due alloggi anziché uno all'ultimo piano.
Negli anni Ottanta il giardino ebbe un notevole ridimensionamento a seguito dell'esproprio comunale effettuato per realizzare la via Paganini, che, tagliando in due il terreno, ridusse la chiusa da un ettaro a soli 4000 metri.
(fonte: Lorenza Caprotti - Centro Studi Cultura Eclettica Liberty e Déco)
  • Archivio privato della famiglia Caprotti
  • SERENI U., Una città di industrie e commerci, in Il Museo per conoscere. Esperienze e proposte, a cura della Soprintendenza B.A.A.A.S. delle province di Pisa, Lucca, Massa Carrara, Livorno, Sezione Didattica dei Musei Nazionali di Lucca, anno II, n.3-4, Maria Pacini Fazzi Editore, Lucca 1995
  • NICOLETTI N., Le residenze fuori dalle mura, in Il Museo per conoscere. Esperienze e proposte, a cura della Soprintendenza B.A.A.A.S. delle province di Pisa, Lucca, Massa Carrara, Livorno, Sezione Didattica dei Musei Nazionali di Lucca, anno II, n.3-4, Maria Pacini Fazzi Editore, Lucca 1995
  • CAMBETTI A., Lucca nel 1913, Lucca 1914
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