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L'uomo e il territorio in Garfagnana
N° 4 Tappe

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Informazioni

Stagione consigliata: Autunno, sia per la possibilità di raccogliere castagne sia per la bellezza dei colori assunti dai boschi a foglia caduca.
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L'ambiente naturale ha subito una forte antropizzazione e lo sfruttamento delle aree boschive, dei pascoli, dei campi è testimoniato da numerosi musei etnografici dedicati alla vita contadina.
Dove la montagna non consentiva neanche un'agricoltura di sussistenza, restano le testimonianze relative all'emigrazione della popolazione locale in cerca di miglior fortuna.
In tempi recenti la crisi del settore primario ha portato ad una nuova gestione del territorio, in un'ottica di conservazione e non di abbandono. Nascono così i parchi naturali regionali e le riserve che tutelano l'ambiente montano delle Apuane e della Garfagnana.
  • BORELLA M., Garfagnana: parco naturale della Toscana, Bologna,1991
  • FOLCHI S., Musei etnografici in Toscana, Firenze 1993
  • PIERONI S., Parco naturale dell' Orecchiella, Bologna, Italcards, 1994
Seguendo il Serchio dai dintorni di Lucca verso la Garfagnana, si sale a un'altezza tale da incontrare i primi boschi di castagno, coltura documentata in questa zona fin dall'Alto Medioevo. Per comprendere il territorio e scoprire realtà uniche nel loro genere è consigliata la visita al Museo del Castagno di Colognora di Pescaglia. Qui sono conservate testimonianze della lavorazione e sfruttamento del castagno e offre l'opportunità di un percorso per la visita ad un metato (essiccatoio delle castagne).
La Garfagnana non ebbe mai un'agricoltura redditizia, e per la povertà del suolo e per la suddivisione frammentaria dei terreni che non permetteva alle famiglie numerose di sostentarsi, l'unica soluzione era l'emigrazione. A testimonianza di tale fenomeno socio-economico così significativo, documentato fin dal XVII secolo, è il Museo della Figurina di Gesso e dell'Emigrazione di Coreglia Antelminelli. Esso raccoglie una nutrita collezione di quelle statuine di gesso che permisero agli emigranti figurinai toscani di affermarsi all'estero e, non solo di sopravvivere, ma di raggiungere il successo.
Sulle montagne dell'Appennino, così dure e così ricche di flora e fauna, si possono compiere interessanti escursioni e visite ai centri di educazione ambientale oggi costituiti nella convinzione che il territorio stesso costituisca una preziosa risorsa da conservare e valorizzare. A Colle Fobia, vicino Barga, e a San Romano Garfagnana, sede del Centro visitatori del Parco dell'Orecchiella, si trovano due strutture didattiche volte ad illustrare l'ambiente naturale della Garfagnana. È possibile camminare per giorni interi nei suoi 60.000 ettari di boschi, in cui si alternano castagni, carpini, cerri ontaniformi e betulle, per arrivare alla faggeta e poi alle brughiere ed alle praterie. I sentieri segnati dalla Comunità montana, che ha anche predisposto un itinerario in dieci tappe denominato Garfagnana Trekking, permettono di ammirare a piedi un territorio che il lupo e l'aquila reale stanno riconquistando.
A San Pellegrino in Alpe si può visitare il Museo Etnografico Don Luigi Pellegrini, che raccoglie le testimonianze della civiltà rurale dell'Appennino Tosco-Emiliano: attrezzi da lavoro agricolo, pastorale ed artigianale, mobili, suppellettili. Da San Pellegrino è inoltre possibile abbracciare con lo sguardo, nelle giornate più limpide, un panorama completo della montagna lucchese dalla Garfagnana alle Apuane e, volgendosi a nord, si riescono a individuare tutte le vette appenniniche delle province emiliane. La zona raggiunge un'altezza s.l.m. dai 1500 ai 1700 metri ed è caratterizzata dal passaggio della vegetazione dal bosco alla distesa erbosa sfruttata come pascolo.
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