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Villino Jole oggi Macchia

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Informazioni

Comprensorio: Piana di Lucca
Datazione edificio: 1912
Frazione / Località: Lucca
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Il villino venne edificato nella proprietà di Lorenzo Martinelli dal genero Ing. Arturo Caprotti, che ne aveva sposato la figlia Jole nel 1910. La casa doveva servire alla coppia come residenza lucchese, essendo il Caprotti di origine cremonese anche se trasferito nei primi anni del secolo con la famiglia nella villa di Farneta, già dei Guinigi e detta appunto villa Caprotti.
L'architettura, a due piani, riprende alcuni elementi già usati dal progettista nella casa da lui progettata per i suoi cugini su via Civitali, villa Giomi.
L'edificio è caratterizzato principalmente all'esterno dal corpo della veranda, che è coronata da una terrazza, e all'interno da una scala scenografica che prolunga idealmente la scala esterna che funge da raccordo tra il corpo cubico della villa e il volume della veranda. Quest'ultima è connotata dalla presenza di numerose decorazioni in cemento, che formano fasci di fiori e di foglie e motivi a scacchiera, mentre sulla balaustra sono motivi a foggia di vasi di fiori.
Il sottogronda è decorato da una fascia dipinta in colori vivaci che raffigura convolvoli e rose.
La villa ha un giardino assai piccolo in quanto, essendo inserita nella proprietà del suocero, godeva del parco della villa Martinelli, da cui ora è separata dalla via Paganini.
L'edificio è una residenza privata e non è visitabile all'interno.
Via Paganini 79, Lucca
Il villino è particolarmente significativo in quanto il progettista lo realizza per se stesso. È da sottolineare inoltre che il Caprotti è un ingegnere industriale, per cui si dedicò soltanto episodicamente all'architettura e in ogni caso esclusivamente per i propri familiari. Le sue realizzazioni, oltre al villino, sono la rimessa per il suocero nel giardino della villa Martinelli, la villa per i cugini Giomi sulla via Civitali e la fattoria con "stalle modello per l'allevamento dei bovini" nella tenuta paterna della villa di Farneta.
Arturo Caprotti (Moscazzano, Cremona, 1881-Milano 1938) nel 1904 si laurea in ingegneria industriale al Politecnico di Torino e si dedica principalmente a studi di termodinamica e termotecnica realizzando il sistema di distribuzione di vapore a valvole, che porta il suo nome e che fu largamente utilizzato, in Italia, negli Stati Uniti, in India, in Egitto, in Inghilterra e in altri paesi europei su locomotive e piroscafi. Il suo nome è legato anche ad altri brevetti, come una motrice a vapore policilindrica ultraveloce, una macchina battipalo per il mare e altri sistemi da applicare alle macchine termiche. La professione di "architetto" fu quindi un episodio abbastanza marginale dei suoi interessi, ma proprio per questo significativo in quanto per lui non si trattava di un'occupazione abituale, bensì di un esercizio al quale applicarsi con singolare dedizione.
Per la sua attività ottenne molte onorificenze, tra cui la medaglia d'oro della Institution of Locomotive Engineers di Londra, e la medaglia d'oro del Sindacato degli Ingegneri della Provincia di Lucca fatta realizzare da Francesco Petroni nel 1927.
(fonte: Lorenza Caprotti - Centro Studi Cultura Eclettica Liberty e Déco)
  • Archivio privato della famiglia Caprotti
  • CAPROTTI A., La distribuzione Caprotti per locomotive, Milano 1930
  • ROBERT GIANNI, Le ferrovie nel mondo, Casa Editrice Francesco Vallardi, Milano 1964
  • Dizionario biografico degli italiani, vol.19, Istituto Enciclopedia Italiana, Roma 1976
  • NICOLETTI N., Le residenze fuori dalle mura, in Il Museo per conoscere. Esperienze e proposte, a cura della Soprintendenza B.A.A.A.S. delle province di Pisa, Lucca, Massa Carrara, Livorno, Sezione Didattica dei Musei Nazionali di Lucca, anno II, n.3-4, Maria Pacini Fazzi Editore, Lucca 1995
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