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Tomba ligure di Castelvecchio Pascoli

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Informazioni

Stagione consigliata: Tutta la stagione
Contatti: Museo civico del territorio di Barga
Epoca: III secolo a.C.
Frazione / Località: Barga, località Loppia
Comprensorio: Mediavalle
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La tomba di Castelvecchio Pascoli, rinvenuta nel 1976, ha arricchito ulteriormente il quadro delle presenze liguri nella valle del Serchio e in particolare nel territorio di Barga. La consistenza del popolamento ligure in quest'area è infatti nota soprattutto da rinvenimenti di sepolture. La necropoli di Val di Vaiana nella valle del torrente Corsonna, scoperta casualmente negli anni '60, le tombe di Renaio e di Monte Strinato, rinvenute rispettivamente nel 1492 e nel 1639 e di cui si hanno solo brevi descrizioni, evidenziano infatti, insieme a quest'ultimo ritrovamento, la particolare concentrazione di piccoli abitati liguri che, come nell'alta valle (Monte Pisone; Colle delle Carbonaie), si dispongono in prevalenza nella fascia pedemontana sulla sinistra del fiume e lungo i crinali che conducono ai pascoli appenninici.
Barga, località Loppia
Resti non visibili; i reperti sono conservati nel Museo civico del territorio di Barga; altre tombe di Val di Vaiana sono esposte nel Museo Nazionale di Villa Guinigi a Lucca.
Al momento del ritrovamento, durante occasionali lavori di sbancamento in località Monte Ceneri, la sepoltura venne probabilmente sconvolta e i materiali furono recuperati ormai dispersi, mentre le lastre di pietra, probabilmente relative alla cassetta di protezione, andarono perdute. Gli oggetti conservati sembrano comunque pertinenti ad un'unica tomba, certamente femminile, ma non è da escludere che essa facesse parte di una piccola necropoli a carattere famigliare, secondo un uso documentato da altri rinvenimenti.
I resti combusti della defunta erano deposti entro un'olla d'impasto; il cinerario era inoltre accompagnato da un'olla più piccola, una coppa in ceramica a vernice nera di produzione nord-etrusca e alcuni oggetti in ferro di cui restano solo frammenti. Elementi relativi all'abbigliamento, realizzati in bronzo, sono i quattro "bottoni", probabilmente in origine applicati ad una cintura, e le due fibule. Sono invece pertinenti all'ornamento personale una piccola spirale "fermatrecce", sempre in bronzo, e alcuni grani di collana di ambra e di pasta vitrea blu con decorazione "a occhi". La presenza di una fuseruola d'impasto, infine, caratterizza la defunta come una donna, in riferimento all'attività, tipicamente femminile, della filatura.
L'insieme dei materiali consente di datare la sepoltura intorno alla metà del III secolo a.C.; allo stesso orizzonte cronologico riconduce anche la maggior parte degli oggetti provenienti dalla necropoli di Val di Vaiana, evidenziando la particolare fioritura degli insediamenti liguri della valle del Serchio nel periodo, relativamente stabile, che precede il deciso inasprimento del conflitto con Roma alla fine del III secolo a.C.
  • MENCACCI P., ZECCHINI M., Lucca preistorica, Lucca 1976
  • CIAMPOLTRINI G., Ricerche sugli insediamenti liguri dell'Alta Valle del Serchio, "Bollettino di Archeologia" 19-20-21, 1993
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