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Pieve dei SS. Giovanni e Felicita

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Informazioni

Stagione consigliata: Tutta la stagione
Epoca: XI-XII secolo
Frazione / Località: Pietrasanta
Comprensorio: Versilia
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La Valdicastello, situata nella parte centrale della Versilia, è caratterizzata da una grande varietà morfologica: attraversata dal torrente Baccatoio, è dominata dal massiccio del monte Lieto (m 1016 s.l.m.), mentre colline gradatamente più dolci la fiancheggiano fino allo sbocco in pianura del corso d'acqua. La consistente documentazione archeologica ci offre l'opportiunità di seguirne le complesse vicende umane in un arco di tempo che va dalla preistoria fino all'alto medioevo. La presenza di ricchi giacimenti di rame ha attirato il popolamento in questo distretto fin dall'età dei metalli, quando genti dell'Eneolitico seppelliscono i loro morti nella Buca della Gigia e nella Tana della Volpe. L'abitato, che durante le fasi iniziali del Bronzo finale è insediato sulla sommità del monte Lieto, in posizione di controllo degli alti pascoli, tende, in un momento avanzato del Bronzo finale, a scendere ai piedi del monte, su un rilievo collinare in località La Costa. Con l'inizio dell'età del Ferro, attestata dalla chiusura di un ripostiglio di metalli a Colle alle Banche, per lo stimolo esercitato dai traffici costieri, il popolamento si proietta verso la pianura e il mare, come documenta l'insediamento relativo alla necropoli del Baccatoio. Materiali databili tra l'età arcaica e l'etàtardoantica, rinvenuti presso la pieve di S. Giovanni e S. Felicita, documentano la costante presenza umana fino alle soglie dell'alto medioevo .
(testo di FABIO FABIANI)
Pieve dei Santi Giovanni e Felicita, Via Valdicastello Carducci, 55045 Pietrasanta LU
Resti non visibili; il materiale è conservato presso il Museo Archeologico Versiliese Bruno Antonucci a Pietrasanta.
I materiali ceramici rinvenuti in occasione di arature nei terreni circostanti la pieve, attestano l'esistenza nella zona di nuclei abitati etruschi in un periodo compreso tra il VI e il II secolo a.C.
In età ellenistica, è possibile che l'insediamento si sviluppasse sul modesto rilievo a ridosso della pieve, denominato Castellaccio.
Per l'epoca romana, ai reperti ceramici si aggiunge un frammento marmoreo che conserva la parte inferiore di una statua femminile, in lunga tunica e mantello, di proporzioni naturali; è verosimile che si tratti di una statua per uso funerario che indica la presenza di un'area di necropoli prossima al nucleo insediativo, secondo un uso attestato anche a Crocialetto, Montiscendi e Cafaggio.
Di particolare interesse è infine un nucleo di materiali riferibili al periodo compreso tra V e VII secolo d.C., tra cui ceramiche di produzione africana, un' armilla in bronzo di un genere piuttosto raro e diffuso tra Campania e Toscana, un tipo di calice in vetro attestato nei sepolcreti longobardi dell'Italia settentrionale. Tali presenze segnalano la vitalità e l'apertura ai commerci del distretto versiliese, confermate anche dalle anfore africane e iberiche del V-VI secolo d.C. rinvenute a S. Rocchino, tradizionale approdo nella zona lacustre di Massaciuccoli.
  • PARIBENI E., Pieve di S. Giovanni e S. Felicita, in Museo Archeologico Versiliese Bruno Antonuci. Pietrasanta, Viareggio 1995
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