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Santi Pietro e Paolo

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Informazioni

Sede / Indirizzo: Via del Campanile, 55030 Careggine (LU)
Fondazione: VIII secolo
Telefono: 351 533 1617
Frazione / Località: Careggine
Comprensorio: Garfagnana
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Fondata da un nobile longobardo come sua chiesa personale, diventa nel X secolo una delle pievi matrici della Grafagnana. Del suo passato medievale conserva una lastra scolpita con figure apotropaiche.
Careggine
Fondata nell'VIII secolo da Pertuald, importante personaggio dell'aristocrazia longobarda, che la dona nel 778 alla Cattedrale di Lucca, la chiesa riceve già nel 995 il titolo di Pieve. Trovandosi all'estrema periferia della diocesi verso Nord, al confine con la diocesi di Luni, era forse inizialmente al centro di un territorio più ampio, con molte chiese dipendenti, riconosciute in seguito alla diocesi di Luni. È probabile che tanta passata importanza fosse in relazione con il potere della famiglia dei potenti di Careggine, il cui castello fronteggiava la chiesa. È singolare infatti che ancora nel 1388 vi si portassero per ricevere il battesimo i bambini nati a Poggio - come in ossequio ad un'antica tradizione di dipendenza verso la chiesa matrice: i documenti noti ce la presentano comunque nel 1260 con una sola chiesa dipendente, quella dell´ospedale di Isola Santa, collocato sulla strada che congiungeva l'alta Versilia alla Garfagnana.
Fu partecipe del generale decadimento di tutta l'area nel corso del Trecento, trascorso tra guerre e pestilenze, restando a lungo senza un pievano. Nel 1550 fu teatro di riappacificazioni tra fautori degli Estensi e della parte francese contrapposti ai partigiani di Lucca che aveva provocato in pochi anni più di 45 morti nel piccolo paese. Nel 1822 venne trasferita, con le altre parrocchie della Garfagnana estense, alla neo-istituita diocesi di Massa: tornò nella diocesi di Lucca solo nel 1992. La chiesa, ampiamente rimaneggiata in epoca tardo cinquecentesca, con completo rimontaggio del paramento e inversione dell'orientamento, è oggi preceduta da un piccolo portico settecentesco e conserva della sua storia medievale solo resti del paramento e sparsi frammenti di scultura: una lastra murata sul fianco destro accanto al campanile e tre formelle decorate a cerchi intersecantesi sul fianco sinistro. Sulla lastra due figure umane, una maschile e una femminile - caratterizzata la prima dagli attributi genitali - entrambe dal volto tondeggiante con ampie orecchie e provviste di vistose calzature, sono raffigurate a gambe divaricate con i piedi in fuori. Questa scultura, di oscura interpretazione (l'uomo regge una lancia e tiene per mano la donna) fa parte di una nutrita serie di analoghe raffigurazioni sparse su tutto l'Appennino, per le quali sono state proposte valenze apotropaiche e una cronologia attorno al X-XI secolo. In diocesi di Lucca vi si avvicinano la lunetta del campanile di Granaiola e l'architrave laterale di Brancoli. Più cospicua la testimonianza del rifacimento cinquecentesco: gli altari in pietra, la statua di S. Antonio Abate, la grande ancona in legno dorato visti dal Vescovo Guidiccioni nella "Visita" del 1621 sono ancora al loro posto.
 
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