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San Cristoforo

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Informazioni

Sede / Indirizzo: Via del Duomo, 1, 55051 Barga (LU)
Fondazione: X secolo
Telefono: 0583 723031
Frazione / Località: Barga
Comprensorio: Mediavalle
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Risale al XII secolo lo scenografico e inconsueto impianto di questa bella facciata ad andamento orizzontale, che all'interno conserva preziosi arredi presbiteriali di età medievale ed un raro esempio di gigantesca e arcaica raffigurazione in legno del santo patrono.
Barga
La Collegiata dei Ss. Cristoforo e Jacopo, nota con la impropria denominazione di Duomo, è ricordata per la prima volta nel 988 e poi di nuovo nel 1048, sempre come chiesa afferente alla vicina pieve di Loppia. I vincoli di dipendenza dalla pieve si allentarono però assai presto benché questa non perdesse subito il suo titolo: già nel 1244 il priore di Barga, su delega del vescovo, disponeva dei canonici della pieve e nel 1256 - caso unico in quel tempo - Barga ricevette la dignità del fonte battesimale, finché nel 1390 venne sancito dal vescovo di Lucca anche il passaggio ufficiale della qualifica. Il graduale passaggio di funzioni fu certamente dovuto al progressivo spopolamento e alle ripetute distruzioni cui andò incontro la Pieve di Loppia durante il lungo contenzioso che per buona parte del Duecento oppose Lucca e il suo clero a Pisa alleatasi col Papa e vide Barga fedele al papato. Certo contò anche il desiderio della nuova emergente comunità di svincolarsi dalla potente famiglia dei Rolandinghi che, in nome dei vescovi di Lucca, possedeva il territorio del piviere di Loppia. Le tumultuose vicende politiche duecentesche si conclusero con il passaggio di Barga a Firenze nel 1331; sul piano religioso invece la scissione dalla diocesi di Lucca verrà sancita solo nel 1789, con l'attribuzione di questa circoscrizione alla diocesi di Pisa. La chiesa appare oggi come un edificio dalle forme non usuali, soprattutto per la facciata a coronamento orizzontale, su cui si apre un maestoso portale del XII secolo. L'interno è stato ripetutamente ampliato e trasformato e infine, dopo l'ultimo grave sisma del 1920, "medievalizzato" con un radicale intervento, mentre i paramenti esterni del fianco settentrionale e della facciata sono stati integralmente smontati e rimaneggiati. Peraltro, nelle tre navate oggi concluse da altrettante profonde cappelle si conservano ancora la recinzione presbiteriale a specchiature marmoree con decorazioni a rilievo e intarsio e l'ambone ad esso collegato, raffinatissimi prodotti della taglia dei Guidi nella prima metà del Duecento e la gigantesca immagine lignea di San Cristoforo, alta quasi 4 metri, protagonista di riti arcaici fin quasi ai nostri giorni. Della preziosità e della ricchezza dell'arredo duecentesco di questa chiesa in ascesa sono testimoni anche il Crocifisso ligneo (che, ora conservato nella vicina chiesa di S. Elisabetta, compariva un tempo sull'altar maggiore assieme agli altri protagonisti della Deposizione) e una singolare pisside-reliquiario in marmo intagliato di fabbricazione islamica. Agli inizi del Quattrocento risalgono invece una croce astile in argento e una croce dipinta, opera eponima del maestro di Barga, artista ancora anonimo che in quest'opera guarda con interesse a Jacopo della Quercia.
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