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Pieve dei Santi Quirico e Giulitta

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Informazioni

Fondazione: X secolo
Frazione / Località: Bagni di Lucca, località Casabasciana
Comprensorio: Mediavalle
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Originaria del secolo X, questa pieve fu ricostruita tra il XIII e il XIV secolo, quando assunse la struttura attuale a tre navate. Abbandonata in seguito allo sviluppo del sovrastante borgo, è stata recuperata in un recente restauro.
Casabasciana
Attestata come pieve già nel 918, è ancora fiorente nel 1260, quando risulta a capo di un piviere non troppo ampio, corrispondente alla parte centrale del corso della Lima, con le chiese di Cocciglia Cerageto, Matriceto e Surignana. Di queste chiese sopravvivono solo quelle di Cocciglia e Cerageto, benché specie quest'ultima abbia perduto il suo aspetto medievale, mentre delle altre due sono ancora visibili solo i ruderi. Questo territorio, in parte tributario della Santa Sede, forse per donazioni effettuate dalla marchesa di Toscana nell'XI secolo, fu possesso prima della consorteria dei nobili di Corvara, per entrare già nel primo Trecento nei territori della Repubblica di Lucca. Parte del feudo di Lupori, entrò poi nella Vicaria della Val di Lima. La precoce decadenza di questa pieve è probabilmente dovuta alla sua collocazione isolata, un tempo funzionale in quanto posta sul percorso di antichissima origine che congiungeva la Val di Lima con la Val di Nievole e facilmente raggiungibile a tutti gli abitati circostanti, ma messa in crisi dallo sviluppo di questi, in particolare di quello collocato poco sopra la pieve, un sito un tempo fortificato che ha a lungo conservato il toponimo castello. Di fatto agli inizi del Cinquecento, nell'ormai consolidato borgo di Casabasciana, venne ampliato per l'uso della popolazione un oratorio dedicato a S. Pietro, oggi divenuto chiesa parrocchiale con la stessa titolazione dell'antica pieve; nella "Visita Pastorale" del 1553 si rileva che in questa già non si usava più tenere il SS. Sacramento; nella "Visita" successiva, del 1686, l'antico edificio risulta ormai in rovina e totalmente abbandonato, tanto che nell´annesso cimitero pascola il bestiame. La pieve vecchia, consolidata da un restauro degli anni Sessanta del Novecento, è da ascriversi ai secoli XIII- XIV, come attestano gli stemmi distinguibili sui capitelli.
Le tre navate che costituiscono l'impianto sono spartite da colonne, mentre l'abside mantiene resti di un coronamento ad archetti forse reimpiegati dal precedente edificio del cui perimetro absidale sono stati rinvenuti resti, collocati a un livello inferiore rispetto all'attuale piano pavimentale. Per questa chiesa era stata commissionata a Francesco di Valdambrino una Annunciazione lignea che si conserva oggi nella nuova parrocchiale.
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