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Santa Maria Forisportam, detta Santa Maria Bianca

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Informazioni

Sede / Indirizzo: Piazza Santa Maria Foris Portam, 55100 Lucca
Fondazione: VIII secolo
Frazione / Località: Lucca
Comprensorio: Piana di Lucca
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Collocata nella zona orientale della città fuori dalle mura romane, la chiesa, attestata fin dall'VIII secolo, fu ricostruita entro il Duecento. Ancora consistenti sono le tracce medievali ravvisabili sia nella struttura che nell'arredo, ma la chiesa è stata profondamente modificata tra il Cinque e il Settecento, epoca a cui risale anche la maggior parte del corredo pittorico, che annovera tra le molte opere di pregio anche due tele del Guercino.
Santa Maria Forisportam, detta Santa Maria Bianca
La chiesa - denominata anche S. Maria Bianca in virtù dell'apparato marmoreo in calcare bianco che la caratterizza - è documentata per la prima volta in una carta dell'archivio arcivescovile dell'anno 768. Il nome le deriva dal fatto che si trovava fuori dalle antiche mura romane a poca distanza dalla porta orientale. L'edificio attuale fu costruito verso la seconda metà del secolo XII e possedeva la più grande cripta basilicale di cui si abbia memoria in lucchesia, che occupava l'intero spazio della crociera e dei bracci del transetto. Nel 1512, trovandosi in avanzato stato di degrado, fu affidata ai Canonici Regolari di S. Agostino della Congregazione di S. Salvatore che ne avviarono il ripristino dal 1516, avvalendosi di una cospicua donazione di Giovanni Guinigi. La cripta fu distrutta ed interrata, tutto l'edificio fu rialzato e coperto con volte a crociera: l'aggiunta è perfettamente riconoscibile esteriormente poiché realizzata in muratura di laterizio e di bozze irregolari. Il riassetto comportò lo smembramento del ricchissimo apparato presbisteriale medievale, cui appartenevano presumibilmente i leoni murati sugli spioventi della facciata, destinati ad essere esposti nel costituendo Museo diocesano e sostituiti in loco da copie. Dallo stesso complesso provengono anche una lastra con la Vergine in Trono, un grande frammento della balaustra del pontile conservato nel Museo Nazionale di Villa Guinigi e altri frammenti esposti in collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero. Ulteriori lavori di restauro sono documentati nella chiesa nel 1721 e nel 1836. La ristrutturazione cinquecentesca comportò anche la modifica e l'arricchimento, continuato nei secoli seguenti, del corredo degli altari: nel 1595 fu fondato un nuovo altare maggiore, opera di Vincenzo Civitali, nuovamente modificato nel 1740 e per il quale nel 1889 fu scolpita una nuova mensa su disegno di Pietro Davini. Di particolare interesse, tra le opere risalenti a questa fase, due tele del Guercino, una Santa Lucia e un'Assunta, ma degna di nota è anche la Trinità con i santi Francesco e Girolamo di Alessandro Ardenti, autore di un altro dipinto in origine posseduto dalla chiesa e oggi presso il Museo di Villa Guinigi. La chiesa conserva anche tracce del corredo più antico, tra cui si segnalano la parte centrale di un polittico di Angelo Puccinelli eseguito nel 1386, i residui di una decorazione Tre-quattrocentesca, che in origine ricopriva quasi tutte le pareti, e un'altra opera di particolare interesse, la Madonna col Bambino, posta in una lunetta in controfacciata, il cui recente restauro ha consentito di verificare l'influenza esercitata in città dal senese Martino di Bartolomeo. Presso la chiesa è tuttora attiva la confraternita del SS. Sacramento, attestata sin dalla visita pastorale del 1575. Alla stessa data risultava presente anche la Confraternita dei Tintori presso l'altare di S. Onofrio, mentre risale al 1422 la notizia che presso questa chiesa si riuniva l'Università dei Pisani a Lucca.
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