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Fortezza Mont'Alfonso

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Informazioni

Telefono: 0583 643201
Fondazione: 1579
Frazione / Località: Castelnuovo di Garfagnana
Comprensorio: Garfagnana
        
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Il complesso difensivo di Mont'Alfonso si qualifica come la più importante emergenza architettonica militare della Garfagnana e domina il sottostante paese di Castelnuovo da una collina di 453 m.s.l.m. Fu progettata dall'architetto ducale Marc'Antonio Pasi e realizzata tra il 1579 e il 1586 come roccaforte estense a difesa dai nemici lucchesi e fiorentini. L'imponente complesso della valle del Serchio è circondato da una cinta muraria in ciottoli di fiume che si sviluppa per più di un chilometro, intervallata da feritoie per l'uso di piccole armi da fuoco e garitte sporgenti. Sette possenti baluardi pentagonali si alternano alla cortina dello spessore di due braccia, sui cui fianchi si aprono le cannoniere per alloggiare le artiglierie di grosso calibro - la fortezza aveva un prestigioso arsenale di cannoni (una riproduzione è visibiole presso la Porta Nord) - e distribuiti secondo uno schema irregolare che si adatta alla morfologia del terreno.
L'ingresso principale (Porta Nord o del Capitano Rinaldo), controllato dal corpo di guardia, è caratterizzato da un loggiato sovrapposto alle mura rivolto verso la città di Castelnuovo; dalla parte opposta a sud l'altro ingresso (Porta Sud o del Capitano Terenzio) con le stesse caratteristiche dell'altra porta è rivolto verso la frazione di Torrite, mentre la "porta del soccorso" si apre verso la campagna come via di fuga in caso di assedio.
All'interno si aprono sei ettari di superficie, sette edifici emergenti e varie orme di fondazione, un certo patrimonio arboreo con terrapieni modellati, viali e sentieri di accesso ben definiti; esternamente il collegamento con Castelnuovo di Garfagnana è garantito dalla strada provinciale e dal sentiero denominato dell' Ariosto. All'interno della cortina muraria posta sulla sommità più alta del colle sorge l'antica Rocca risalente all'anno Mille a difesa dell'originario piccolo borgo di Monti. Nel 1800 la stessa fu adibita a carcere e rimase tale fino al terribile terremoto del 1920.
Mont'Alfonso è stato luogo di estraneità e di sofferenza come detto sede del carcere mandamentale, ma ancor più dolorosamente fu testimone dell'olocausto, domicilio coatto di numerose famiglie di ebrei che lì vissero in estrema povertà fino alla deportazione ad Auschwitz.
FORTEZZA DI MONT'ALFONSO, 55032 Castelnuovo di Garfagnana LU
A partire dall'Ottocento la fortezza venne adibita a carcere circondariale, ceduta successivamente a privati che hanno utilizzato fabbricati e terreni interni alla cinta muraria con destinazione agricola.
L'acquisizione del complesso monumentale da parte dell'Amministrazione Provinciale di Lucca e l'intervento di restauro coordinato dalla Sovrintendenza (SBAAAS) di Pisa, con il contributo dell'Ente Parco delle Alpi Apuane, hanno segnato l'avvio di un progetto di recupero e valorizzazione dell'importante emergenza architettonica.
La fortezza denominata Mont'Alfonso (il cui nome deriva dalla congiunzione del nome del piccolo borgo di Monti già esistente al nome di Alfonso II d'Este che durante una visita nel 1585 la cittadinanza volle dedicargli) rimase di proprietà estense fino al 1805, fortemente voluta dai cittadini e pagata 30.000 scudi in dieci anni, tranne la parentesi napoleonica 1805-1814 in cui entrò a far parte dei beni del demanio del principato di Lucca e Piombino, per poi ritornare di proprietà estense e assumere un ruolo di primo piano della comunità castelnovese.
È interessante ricordare che il 23 giugno del 1578 Marc'Antonio Pasi partì da Ferrara alla volta di Castelnuovo per redigere i progetti definitivi di Mont'Alfonso secondo la credenza il cielo astrale calcolato in tale occasione era il momento propizio alla “gettata” dei disegni della pianta della fortezza per cui Mont'Alfonso come le costruzioni coeve è stato fondato secondo lo studio preliminare di un astrolabio secondo cui l'accordo tra cielo e terra era ritenuto necessario per ottenere i migliori auspici.
A partire dall'Ottocento la fortezza venne adibita a carcere circondariale, ceduta successivamente a privati che hanno utilizzato fabbricati e terreni interni alla cinta muraria con destinazione agricola.
Durante i primi anni del 900 la Fortezza, a causa degli alti costi di manutenzione, fu soggetta ad un progressivo stato di deterioramento e subì un totale crollo dopo il terremoto del 1920. Passò successivamente nelle mani di privati in particolare la famiglia italo scozzese dei Bechelli che ne fece la propria residenza estiva trasformando in una moderna villetta in stile Liberty, l'edificio a destra della Porta Nord. Nel secondo dopoguerra e fino agli anni '60 fu abitata da molte famiglie che lavoravano come contadini i poderi e le vigne al suo interno, ma poi con il definitivo ritorno dei Bechelli in Scozia la Fortezza fu abbandonata.
Nel 1980 ormai in totale stato di abbandono e degrado, l'Amministrazione Provinciale di Lucca procedette all'acquisizione. Nel 2000 è iniziato un cammino di recupero culminato con l'approvazione del masterplan, documento guida dell'intero progetto.
La fortezza di Mont'Alfonso utilizza per i propri fabbisogni esclusivamente energie rinnovabili.
È sede del centro didattico per la documentazione delle fortificazioni della Garfagnana.
È presente un percorso per disabili che circonda l'antica rocca di Monti.
 
  • VELANI: Mont'Alfonso Genesi ed evoluzione di una fortezza, Pacini Fazzi Editore, 2003
  • MASCHIETTO: Mont'Alfonso 1999-2003 Primo quaderno dei restauri
  • BIAGIONI: Terre di Garfagnana Itinerari tra passato e presente Il sistema delle fortificazioni Mont'Alfonso
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