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Ville Liberty a Lucca - La circonvallazione fuori le mura
N° 5 Tappe

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Informazioni

Frazione / Località: Lucca
Stagione consigliata: Tutto l'anno
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L'itinerario proposto inizia nella zona di S.Anna da una traversa di Viale Lazzaro Papi, via Carlo Angeloni, dove al n.61 si trova un villino databile agli anni '20 del Novecento, notevole soprattutto per la fascia con figurazioni dipinte del sottogronda.
Lucca, Viali di circonvallazione
  • GIUSTI MARIA ADRIANA (a cura di), Le età del Liberty in Toscana, Octavo Franco Cantini editore, 1996
  • NICOLETTI N., Le residenze fuori dalle mura, in Il Museo per conoscere. Esperienze e proposte , a cura della Soprintendenza B.A.A.A.S. delle province di Pisa, Lucca, Massa Carrara, Livorno, Sezione Didattica dei Musei Nazionali di Lucca, anno II, n.3-4, Maria Pacini Fazzi Editore, Lucca 1995

Proseguendo su viale Papi, la villa al n.69, il cui giardino è posto d'angolo sulla via Angeloni, è caratterizzata dalla presenza di una torretta e da motivi stilistici e decorativi analoghi a quelli del primo villino incontrato, ma sviluppati ed enfatizzati nell'interessante soluzione angolare del lotto. Immediatamente dopo, al n.59, si trova un altro villino, significativo per la pianta articolata che asseconda l'irregolarità del giardino e soprattutto per la presenza di un elemento a bow-window/torretta sulla facciata principale e di un'altra torretta sul prospetto posteriore. Il sottogronda è decorato con una raffinata fascia dipinta decorata a motivi di foglie.
Si continua la circonvallazione in direzione sud, verso la Stazione Ferroviaria, oltrepassando Via Catalani (vedi l'itinerario Sant'Anna) e si incontra viale Giosuè Carducci, il primo tratto del quale è assai significativo perché costituisce un unicum esemplare del momento architettonico oggetto del nostro discorso.
È da ricordare in primo luogo una serie di quattro villini a schiera, segnati ai numeri 719, 715, 701 e 697, molto semplici nell'impianto e nella decorazione, ma di cui va segnalata la presenza di una placca decorativa policroma col tema delle cicogne all'angolo della via Pascoli (n.697).
Merita a questo punto prendere una deviazione interna dirigendosi verso destra nella prima traversa di viale Carducci, via Giovanni Pascoli, dove l'attività architettonica dei primi anni del secolo scorso ha lasciato molti esempi di notevole interesse. I più significativi sono il villino al n.30 e quello al n.97, entrambi di gusto neorinascimentale; quello al n.56, che presenta stilemi tipici degli anni '20, caratteristici dell'architettura modernista, sia nella pianta sia nella decorazione, che è sottolineata da una fascia a disegni dipinta che corre lungo il sottogronda e soprattutto la palazzina Malerbi oggi Dinelli, al n.94.
Girando su via Idelfonso Nieri, al n.92 e al n.95 si fronteggiano due palazzine di gusto eclettico, significative anche perché gemelle, poste al di qua e al di là della strada.
Tornati su viale Carducci, si trovano i villini ai nn. 559 e 627, caratterizzati da una pianta articolata con un corpo a veranda aperta sul giardino retrostante e sovrastata da una terrazza. In entrambi i motivi decorativi sono tradizionali e nel primo è presente un'alta fascia sottogronda, che ingloba anche parte delle finestre, dipinta con motivi floreali di ghirlande di fiori, nastri e nodi mentre nel secondo la fascia dipinta propone temi neoquattrocenteschi fiorentini di amorini, cornucopie, vasi con fiori e nastri ed inoltre scacchiere di memoria Chiniana. Quest'ultimo edificio è attualmente sede della Scuola di Musica Sinfonia.
Il villino ai numeri 523-545 non ha particolari decorazioni, ma è significativo soprattutto per l'originalità dell'impianto d'angolo, in cui la facciata curvilinea di disegno modernista segue docilmente l'andamento della circonvallazione.
Infine il villino al n.521 è da ricordare soprattutto per la fascia sottogronda dipinta e decorata a motivi di girali e cartigli in monocromo su fondo verde.
Proseguendo il viale in direzione est, la costruzione di maggiore interesse si trova al n.111, Villa Sarti oggi Istituto Villa Gioiosa. Da segnalare anche il palazzo con giardino ai numeri 67/79, di gusto eclettico, oggi sede U.S.L.


Si prosegue su viale Cavour dopo aver oltrepassato Viale S.Concordio (vedi itinerario San Concordio). Qui l'edificio più rappresentativo per la città di questo periodo storico-architettonico è Palazzo Bertolli, n.287, oggi sede dell'Istituto Professionale "Sandro Pertini". Di fronte a questo, al n.263, si trovano un altro palazzo Bertolli, che oggi è sede della Guardia di Finanza (ingresso principale su piazza Risorgimento n.6) e più avanti il palazzo Lazzareschi Lazzeroni, n.120, oggi sede della Questura e progettato dall'arch. Gaetano Orzali. Questi tre edifici non presentano soluzioni innovative dal punto di vista planivolumetrico e distributivo rispetto a quanto si realizzava nell'edilizia ottocentesca e, al di là di alcune soluzioni decorative, forte rimane l'aderenza ad un'estetica di gusto classico, ispirata soprattutto al neoclassicismo ed al Rinascimento toscano.
All'angolo tra viale Cavour e piazza Ricasoli, su cui si affaccia la Stazione Ferroviaria, al n.197 si eleva il possente palazzo Giurlani, connotato soprattutto dalla massiccia presenza del rivestimento in finto bugnato della facciata e da un ricco apparato decorativo nei riquadri delle aperture. Il palazzo è stato progettato nel 1925 dall'ing. Alfredo Belluomini, noto particolarmente per le sue realizzazioni a Viareggio, prime fra tutte il Grand Hotel Royal, l'Hotel Excelsior ed il Salone Margherita, nonché il piano urbanistico di quella città elaborato insieme ad Ugo Giusti ed a Galileo Chini. Al n.241, d'angolo con viale Regina Margherita, è il più leggiadro palazzo Vannucchi, del 1912, progettato dall' arch. Ugo Giusti, artefice tra l'altro delle suggestive Terme Berzieri di Salsomaggiore.
Viale Regina Margherita, tralasciato per seguire l'itinerario su via Cavour, è caratterizzato dalla presenza di costruzioni dall'impianto regolare, tra le quali merita ricordare le due garbate palazzine gemelle segnate al n.195 e al n.229, anch'esse ispirate a criteri molto tradizionali che ripetono stilemi di tipo ottocentesco Neoclassico.


La circonvallazione prosegue con viale Giuseppe Giusti. Qui, ai nn. 587/593, si trova palazzo Giorgi, dell'Ing. Virginio Paolinelli. Al n. 451, d'angolo con via Monte Grappa, è palazzo Fortuna Dell'Agnello, progettato nel 1904 dall'Ing. Daniele Del Magro, che ripropone un linguaggio sostanzialmente classico. Poco dopo, al n.375, villa Simonetti, databile al 1909 e progettata dall'arch. Gaetano Orzali, si pone come esempio innovativo nel panorama edilizio lucchese dell'epoca soprattutto per le scelte planivolumetriche, mentre l'adiacente Villa Del Magro, al n.331, d'angolo con via Nazario Sauro, è notevole per le maioliche policrome realizzate da Galileo Chini sia all'interno sia all'esterno dell'edificio e per le decorative grandi finestre a bulbo che si aprono sulla torretta. Quest'ultima costruzione è stata progettata dall'Ing. Daniele Del Magro nel 1912.
Ai numeri 225 e 201 si trovano le ville Panelli e Davini, costruite come un unicum, oggi purtroppo in condizioni di conservazione pessime soprattutto per quanto riguarda le decorazioni, quasi completamente scomparse. Di impianto tradizionale, con un gusto decorativo di memoria neoclassica, erano costituite da due abitazioni affiancate e sono state progettate dall'Ing. Francesco Ragghianti nel 1903.
Al n.159, il grazioso villino Volpi, d'angolo con la via Fabio Filzi e progettato da Dante Ragghianti nel 1904, propone elementi decorativi di gusto eclettico; attraversata la strada, al n.133, è invece la notevole villa Marraccini, progettata nel 1913 dall' Ing. Enrico Pergola, oggi sede U.S.L. Subito dopo, al n.93, si trova il villino Marraccini oggi Lembi, costruito dal medesimo progettista nel 1925. Seguono due costruzioni ascrivibili al gusto eclettico, il villino al n.65, oggi sede del Corpo Forestale dello Stato, e l'edificio oggi Hotel Celide, al n.25, che fa angolo con Via Oberdan.


Proseguendo sulla circonvallazione in direzione nord, si entra su viale Pacini. Ai numeri 205, 227 e 247 sorgono, in aderenza l'uno con l'altro, tre villini che ripetono stilemi di gusto eclettico e sono progettati come un unico edificio, mentre i due successivi che si fronteggiano sugli angoli con viale Diaz, nn. 191 e 153, propongono elementi della tradizione neoclassica, così come il successivo edificio al n.115 e il palazzo Torre, progettato nel 1903 dall'Ing. Francesco Ragghianti, che è posto al n.75, d' angolo su Viale Cadorna. Lo fronteggia sull'angolo opposto, al n.37, l'imponente Villa Del Magro, dell'Ing. Daniele Del Magro.
Deviando brevemente su viale Cadorna, si trovano due palazzine identificabili dalle decorazioni ceramiche della facciata, al n.41 la prima e ai nn.198/208 la seconda, progettata nel 1911 dall'Ing. Daniele Del Magro. Significativa soprattutto quest'ultima, che sui pannelli ceramici, oltre alle figurazioni di gusto neoquattrocentesco con putti e ghirlande, porta scritte frasi beneauguranti e la data di costruzione, 1912.
Tornati sul viale, un'altra breve deviazione su viale Castracani, la direttrice che porta a Pescia, conduce a Palazzo Menesini, databile al 1913, di un chiaro eclettismo e all'elegante palazzina Landucci, del 1925, progettata dall'Arch. Gaetano Orzali.

Ripresa la circonvallazione, si inizia a percorrere viale Guglielmo Marconi. Qui, al n.527, progettato nel 1923 da Lelio Menesini, si eleva il villino Menesini oggi Tuccori, caratterizzato dal motivo tipicamente Liberty di una fascia con cicogne a bassorilievo.
È da segnalare, poco più avanti, lo Stadio Comunale Porta Elisa, del quale si può ammirare la straordinaria tribuna coperta, visibile dal lato dell'impianto che dà su via dello Stadio, realizzata nel 1934 dagli Arch. Raffaello Fagnoni e Leone Mannozzi e dall'Ing.E.Bianchini con soluzioni formali assai innovative.
Proseguendo in direzione ovest sul viale Marti, si incontra una lottizzazione di inizio secolo caratterizzata da sette villini che presentano linguaggi stilistici simili, afferenti all'eclettismo. Da segnalare la villa al n.431, decorata con una elegante fascia dipinta nel sottogronda.
Più avanti, al n.263, si trova la palazzina U.S.L. detta "casina rossa", forse, assieme alla tribuna dello stadio, il più significativo esempio di architettura razionalista della città.
Si supera l'incrocio con via Matteo Civitali (vedi itinerario Via Matteo Civitali) e, su Borgo Giannotti al n.19, d'angolo con piazza Martiri della Libertà, troviamo il maestoso palazzo Bertolli Ponzi, costruito nel 1925 su progetto dell'architetto Gaetano Orzali, che con la sua imponente mole caratterizza il piazzale di Porta S.Maria.
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