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San Michele

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Informazioni

Fondazione: VIII secolo
Frazione / Località: Lucca, località San Michele in Escheto
Comprensorio: Piana di Lucca
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La piccola ma importante chiesa di San Michele in Escheto è attestata fin dall’alto Medioevo ma è stata integralmente ricostruita a cavallo tra XI e XII secolo: caratteristiche costruttive e architettoniche la inseriscono appieno nel novero delle chiese lucchesi costruite o ricostruite negli anni successivi al vescovato di Anselmo da Baggio.
località S.Michele in Escheto Via della Chiesa di S. Michele in Escheto 55100 Lucca LU
La chiesa di San Michele in Escheto è attestata dai documenti già in epoca longobarda: è del resto tipica per le chiese fondate durante questi anni la dedicazione all’Arcangelo Guerriero, santo particolarmente caro alla sensibilità della popolazione germanica.
Non restano comunque tracce dell’edificio altomedievale poiché la chiesa è stata integralmente ricostruita a cavallo tra XI e XII secolo e poi consacrata il 29 settembre del 1122 dal vescovo Benedetto, come testimonia un’iscrizione collocata nella porta laterale sinistra. Data la vicinanza cronologica e anche geografica, è possibile che all’edificio abbiano lavorato le medesime maestranze che in anni vicinissimi avevano condotto le chiese di Santa Maria a Santa Maria del Giudice (Pieve Nuova) e di Sant’Andrea a Gattaiola, affini al San Michele in Escheto anche per molti particolari costruttivi e architettonici, a partire dalla muratura a grandi conci squadrati. Seguono questa linea di purismo classicista proprio dell’architettura lucchese dell’epoca del vescovo Anselmo da Baggio e dei decenni successivi in generale le proporzioni dell’edificio, che l’assenza di decorazione scultorea accentua e sottolinea: nel San Michele in Escheto tale effetto è ritmato più che attenuato dalle paraste che scandiscono la mole dell’abside, così come concorrono al complessivo effetto di richiamo dell’antico le cornici decorate con motivi classicheggianti che compaiono nel fianco.
L’interno della chiesa è stato ampiamente rimaneggiato nei secoli successivi: nell’Ottocento è stato integralmente intonacato ed è stato abbassato il soffitto della navata centrale. Nel secolo scorso si è tentato di cancellare tuti questi interventi per riportare l’edificio ad un’ipotetica più che reale veste “originaria”: tale operazione di restauro ha finito per snaturare ulteriormente l’organismo architettonico che, spogliato delle sue vesti secolari, è rimasto nudo con un aspetto che mai nessun architetto aveva avuto intenzione di dargli. L’infelice operazione è particolarmente evidente nelle colonne dell’interno, che erano state scalpellate assieme ai capitelli per meglio accogliere il rivestimento che le aveva trasformate in pilastri.
Nell’interno della chiesa si conserva un telamone reggicolonna dell’inizio del XIV secolo, frammento di un distrutto pulpito: l’opera è molto consunta ma di elevata qualità e può essere avvicinata all’ambito di Nicola Pisano, con specifico riferimento alla produzione della bottega di Arnolfo di Cambio.
La torre campanaria venne distrutta nel 1313 nell’ambito delle guerre tra i Pisani e i Lucchesi ed è stata poi ricostruita lasciando in un’epigrafe murata all’esterno della chiesa il ricordo dell’avvenimento.
 
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