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Santi Lorenzo e Bartolomeo

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Informazioni

Fondazione: X secolo
Frazione / Località: Villa Basilica, località Pariana
Comprensorio: Piana di Lucca
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La chiesa dei Santi Lorenzo e Bartolomeo di Pariana, ricordata come il borgo in cui è stata costruita fin dal X secolo, ha subito nei secoli numerose modifiche che le iscrizioni collocate sulle pareti esterne ed interne dell’edificio ricordano come in un libro di pietra.
Villa Basilica, località Pariana
La chiesa e il borgo di Pariana sono ricordati fin dal X secolo, ma l’edifico attuale è stato costruito nella sua pianta a navata unica – a cui poi sono state aggiunte due cappelle laterali – in epoca successiva, probabilmente ricalcando l’impianto dell’originaria chiesa medievale. Sicuramente medievale è la mensola scolpita murata nel campanile vicino alla chiesa (che reca un orologio datato 1559): vi sono raffigurati due uccelli ai lati di un calice ma non è semplice dare una datazione esatta del manufatto, trattandosi di un motivo che godette nel Medioevo di una continua fortuna e che qui sembra recuperato in epoca relativamente tarda. La chiesa ha subito interventi di restauro o rifacimento – tutti testimoniati anche da iscrizioni lapidee apposte sullo stesso edificio – nel 1671, nel 1625 e nel 1774, quest’ultimo probabilmente uno dei più consistenti. Un obbligato e ulteriore rifacimento, che riguardò soprattutto l’interno, si è reso necessario dopo la Seconda Guerra Mondiale per porre rimedio agli ingenti danni subiti dalla chiesa. All’interno della chiesa sono conservate importanti opere: una Madonna fra i santi Giovanni Battista, Prospero, Lorenzo e Bartolomeo degli ultimi decenni del Cinquecento eseguita dal pittore pisano Baccio Lomi, padre del più famoso Aurelio, oggi collocata nel presbiterio e probabilmente proveniente dall’altar maggiore; un San Domenico di Soriano di Antonio Franchi, originario della vicina Villa Basilica e attivo nella seconda metà del Seicento; la parte centrale - con Madonna con Bambino - di un polittico smembrato eseguito nel primo quarto del Quattrocento, opera di Francesco Anguilla. All’inizio dell’Ottocento i laterali dell’opera risultavano ancora conservati in chiesa. Il tabernacolo per gli oli santi è opera in marmo riconducibile all’ambito di Matteo Civitali.
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