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Il tabarro

Il tabarro

Libretto
Giuseppe Adami, dal dramma La houppelande di Didier Gold. 
Prima rappresentazione
New York, Metropolitan Opera House, 14 dicembre 1918.
Trama
Su una chiatta ormeggiata sulla Senna, a Parigi, Giorgetta suggerisce a Michele di offrire da bere agli scaricatori di porto, al termine del loro lavoro. In assenza del marito, balla con gli uomini, soprattutto con Luigi, ma il ballo si interrompe al ritorno di Michele. Ognuno di loro ha i suoi sogni e Michele si avvicina a Giorgetta con la supplica di rinnovare il loro amore. Lei, tuttavia, ha programmato di incontrare Luigi. Michele la vede ancora vestita e si insospettisce. Accende la pipa, dando inconsapevolmente il segnale concordato tra Giorgetta e Luigi, che ora sale furtivamente a bordo per essere strangolato dal marito offeso. Michele nasconde il corpo sotto il mantello e, quando la moglie si avvicina chiedendogli di scaldarla sotto il suo tabarro, lui lo apre, rivelando il corpo del suo amante.


Il tabarro è il primo pannello de il Trittico, con Gianni Schicchi e Suor Angelica. Le tre opere formano un interessante contrasto tra commedia e tragedia. La composizione avviene in due momenti distinti: nell’autunno del 1913 e poi, dopo un periodo di lavoro dedicato alla Rondine, tra l’ottobre 1915 e il novembre 1916. Per il libretto Puccini cerca in un primo tempo la collaborazione di Giovacchino Forzano, poi di Ferdinando Martini e infine di Giuseppe Adami. Solo in seguito all’incontro col librettista Giovacchino Forzano, Puccini decise di farne il primo pannello di un trittico di opere in un atto da eseguirsi in un’unica sera.