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La Bohème

La bohème

Libretto
Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, dal romanzo Scènes de la vie de bohème di Henri Murger. 
Prima rappresentazione
Torino, Teatro Regio, 1 febbraio 1896.
Trama
In una mansarda nel Quartiere Latino di Parigi, un gruppo di giovani artisti vive insieme in povertà. La loro vicina, la piccola sarta Mimì, si presenta, cercando aiuto per accendere la sua candela, quando Rodolfo rimane solo. Si innamorano. Al Café Momus Rodolfo presenta Mimì ai suoi amici, mentre la cantante Musetta abbandona il suo anziano e ricco amante Alcindoro per raggiungere Marcello. Alcindoro deve saldare il conto per tutti. 
Il tempo è passato. Mimì ha vive con Rodolfo, ma i due litigano a causa della sua apparente gelosia. Lui ha intenzione di lasciarla. Musetta, di carattere opposto alla gentile Mimì, torna più tardi nella mansarda dei quattro giovani, portando con sé la morente Mimì, che ora cercano di confortare, ma invano, poiché muore davanti ai loro occhi per la tisi che l’ha straziata.


La genesi della Bohème nacque quasi come una sfida tra due tra i più acclamati operisti di fine Ottocento: Ruggero Leoncavallo e Giacomo Puccini. Entrambi volevano scrivere un’opera tratta dal romanzo Scènes de la vie de bohème di Murger, pubblicato a puntate tra il 1845 e il 1848 e finalmente libero dai diritti d’autore. Puccini iniziò a lavorare alla sua Bohème nel 1893, insieme ai librettisti Luigi Illica e Giuseppe Giacosa (con i quali aveva già lavorato al suo primo successo, Manon Lescaut). A due anni di lavoro sul libretto, articolato in quattro quadri, seguirono circa otto mesi per ultimare la partitura. La bohème di Puccini venne rappresentata il 1° febbraio del 1896 al Teatro Regio di Torino, con la direzione di un giovane Arturo Toscanini, e dato l’enorme successo ottenuto, l’omonima opera del “rivale” Leoncavallo, che avrebbe debuttato nel maggio del 1897, venne presto dimenticata.